Il nome, “Balette”, fu coniato dal giornalista comasco per definire le palline della pallacorda differenziandole da quelle da tennis. L’intento del Club è quello di promuovere la storia antichissima dello sport della racchetta e del suo antenato già citato, la pallacorda appunto.
Gianni Clerici non ha potuto presenziare alla cerimonia ma ha fatto comunque pervenire un video messaggio di saluto ai presenti. “Non sono mai stato presidente di niente – ha scherzato – Ho avuto l’occasione di toccare queste palline usate nel XVI secolo. Sono di cuoio con cuciture ben tangibili. Ti riportano ad epoche del passato, a chi ha giocato davvero con quelle balette”.
Presente in sala anche Milena Naldi, autrice con Gianni Clerici del libro “Il tennis nell’arte”. “Gianni è una raccolta vivente di storia del tennis – ha detto – Ha unito tennis e arte, è un uomo di cultura e per questo ha fatto la differenza. Uno dei compiti per il Club delle Balette credo sia proprio quello di comunicare questa storia antichissima dello sport che tanto amiamo. Una storia che si può trovare anche in quadri del 1500”.
La giornata è stata guidata dalla vicepresidente del “Club delle Balette”, Carla Saveri, e dal presidente Marco Gilardelli. Nella motivazione della presidenza onoraria attribuita a Gianni Clerici si legge: “Giornalista, scrittore che, alla dimensione culturale del tennis e alle sue metafore ha dedicato energie, passione e intelligenza raffinata. Se questo sport è divenuto un’esercitazione concettuale e un fenomeno letterario lo si deve alla visione e allo spirito di anticipazione che lo scriba Gianni Clerici ha diffuso, con la sua arte di coinvolgere il lettore, apprezzata in tutto il mondo”. Per la cronaca, “balette” utilizzate per il gioco della pallacorda sono state ritrovate in Italia a Jesi, ma anche a Urbino e a Mantova.