L’anno che è passato e l’anno che verrà per i due Arnaboldi e Rottoli

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L’anno che sta per concludersi è stato assai complicato, ed è anche inutile sottolinearlo. Problemi che hanno riguardato non solo i giocatori di club, ma anche e forse soprattutto i giocatori Professionisti come Andrea Arnaboldi, o comunque quelli che stanno lavorando duramente per diventarlo. Tra questi ultimi figurano anche due comaschi, Lorenzo Rottoli e Federico Arnaboldi.

Rottoli, 18 anni, ha chiuso il 2020 giocando praticamente solo Open, vincendone molti e salendo in classifica a 2.2. Un anno contraddistinto anche dalla bella salvezza ottenuta, in serie A1, con il Massa Lombarda, e che era iniziato anche bene sul fronte Itf con i primi punti nelle classifiche mondiali ottenuti in Tunisia. Il Covid ha però bloccato tutto, e Lorenzo ripartirà il 2021 dalla posizione numero 1915.

Anno complicato anche per Federico Arnaboldi, che pure ha puntato prevalentemente sul circuito internazionale quando riusciva ad entrare nei tabelloni di qualificazione. Situazione per nulla facile da gestire, visto che ad ogni occasione buona la palla finiva inevitabilmente per pesare il doppio. Il ranking è rimasto pressoché invariato rispetto al 2019, scendendo da 869° delle classifiche mondiali a 903. Il 2020 ha visto per Federico buoni match e ottime vittorie, ottenendo più qualificazioni nei tabelloni principali Itf, ma è mancato l’acuto e la continuità. Da ricordare anche i Campionati Italiani di Todi, dove il canturino ha vinto le Quali ed è poi arrivato fino agli ottavi perdendo solo da Lorenzo Sonego (poi scudettato, oggi 33 al mondo).

Nel 2020 è andato in scena anche il primo match ufficiale tra Federico Arnaboldi e Andrea Arnaboldi: l’occasione è stato l’Open del 90° del Tennis Como: i due cugini si sono sfidati in finale con il successo di Andrea in due partite per 6-4 6-1.

E passiamo in chiusura proprio ad Andrea Arnaboldi: l’anno 2020 era iniziato alla grande, con i quarti di finale a Bangkok, il terzo turno a Cherbourg, di nuovo i quarti di finale a Bergamo nel torneo che non fu poi sospeso prima della finale perché proprio in concomitanza con quella settimana esplose il Covid. Mesi di blocco che hanno fermato la spinta del mancino canturino. Alla ripresa sono arrivati comunque ottimi risultati, come la finale al campionato italiano di Todi (battuto da Sonego) e vittorie nel circuito internazionale su giocatori di alta classifica come il giapponese Taro Daniel (battuto in Sardegna in tre set), e quella contro Pedro Martinez (spagnolo, che era numero 85 al mondo) in Portogallo per 6-2 6-1. Il risultato migliore è stata però la semifinale al Challenger di Parma, dove Arnaboldi è andato ad un passo dalla finale cedendo al britannico Liam Broady dopo essere stato in vantaggio di un set.

In generale, è forse mancato l’acuto (l’occasionissima è stata proprio a Parma) in una stagione in cui le prestazioni ci sono state, seppur nella difficoltà di giocare tornei con continuità a causa della bassa classifica di inizio 2020. Il canturino infatti aveva iniziato l’anno fuori dai 300 al mondo e ha chiuso da 268°.


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About Author

Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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