Semifinali azzurre al Challenger di Como con i 21enni Arnaldi e Passaro

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Erano quattro gli italiani in campo oggi nei quarti di finale del Challenger di Como. Due di 21 anni, Francesco Passaro e Matteo Arnaldi, uno di 20, Matteo Gigante. Il quarto era l’esperto Riccardo Bonadio, che sta vivendo i migliori anni della sua carriera tennistica all’alba delle 29 primavere. Tenendo conto che dall’altra parte dell’Oceano, agli Us Open, ci sono i vari Sinner, Berrettini, Musetti, Sonego non si può che godersi il momento che come quello attuale non c’era mai stato. E domani – per gli appassionati – ci sarà una occasione in più per ammirare i nostri ragazzi nelle semi del “Città di Como” che si disputeranno a partire dalle 13, precedute (alle 11) dalla finale di doppio. In campo Arnaldi e Passaro.

Il primo – dopo tre ore di lotta – ha piegato la resistenza del mai domo bosniaco Nerman Fatic, con il punteggio di 7-5 2-6 7-6. Arnaldi è giovanissimo, come detto, eppure nel tiebreak del terzo set, quando ci si aspettava un crollo o comunque un pizzico di soggezione al cospetto dell’esperienza dell’avversario, ha saputo alzare ulteriormente l’asticella del proprio gioco disputando una sequenza di punti impressionanti, nessuno dei quali (tranne forse uno) regalato da Fatic. Ha concluso la sfida con dei problemi ad un piede, Arnaldi. Speriamo che i guai non ne condizionino la semi con un altro volpone, l’ex 70 al mondo Cedrik Stebe (tedesco).

Passaro invece l’ha spuntata per 6-7 6-1 7-5 sul più giovane di un anno Matteo Gigante. Due tipi di gioco diversi, con il secondo sempre in anticipo, ma alla fine a raggiungere la semi è stato il perugino che è più avanti di Gigante anche da un punto di vista fisico. Quest’ultimo però ha davvero bene impressionato. Passaro ora se la vedrà con lo slovacco Lukas Klein che fino ad oggi ha sconfitto solo italiani, Gianmarco Ferrari all’esordio, poi Giulio Zeppieri e oggi Riccardo Bonadio.

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About Author

Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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