Quasi due ore di gioco alla pari con il numero 300 al mondo, il kazako Denis Yevseyev, testa di serie numero 1. Una sconfitta è sempre amara, ma quella di oggi rimediata da Federico Arnaboldi lo è un po’ meno delle altre. Perché dal match di secondo turno all’Itf World Tennis Tour di Bolzano, arriva anche la consapevolezza che a queste “altezze” il giovane giocatore canturino ci può stare.

Il punteggio già parla da solo: 6-4 7-5. E più ancora raccontano le 10 palle break avute (anche se solo 2 concretizzate) contro le 5 dell’avversario (4 andate a segno). Oppure i punti totali, in favore del kazako ma di poco, 83-70. Anche l’andamento del match descrive il grande equilibrio.

Primo set con Yevseyev avanti 4-1, ripreso sul 4-4 prima di un passaggio a vuoto da 8 punti a zero per il 6-4 in favore dell’avversario. Battaglia anche nella seconda frazione: Federico Arnaboldi andava sotto 4-2, non sfruttava una palla break per il 4-3 e finiva 5-2, trovando comunque la forza di reagire ancora fino al 5-5.

Il black-out questa volta arrivava sul 6-5 Yevseyev e 40-15 Arnaboldi, quando il kazako infilava quattro punti di fila che gli regalavano il passaggio nei quarti di finale dopo un match durato un’ora e 52 minuti.

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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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