Una partita pazza soprattutto nel finale. Due ore e mezza di battaglia. La sfortuna a fare la differenza, come un guaio fisico ad una gamba che sopraggiunge sul 4-4 del set decisivo. Alla fine a vincere è stato il favorito, l’americano Bjorn Fratangelo, ma in campo si è rivisto un ottimo Andrea Arnaboldi.

Il cammino del canturino al Challenger di Panama City si ferma negli ottavi di finale. Dopo la bella vittoria di ieri, Arnaboldi ha però confermato i progressi collegati anche al cambio di superficie, dal veloce alla terra.

Fratangelo, numero 100 al mondo e quinta testa di serie, ha rischiato seriamente di uscire pur senza mai difendere un match point. Eppure lo statunitense si è trovato sotto di un set (7-5) e 4-3 Arnaboldi (30-30 al servizio), per poi riuscire a impattare il conto dei set con un parziale di 10 punti a 2 (6-4).

Pazzesca l’ultima partita. Dal 3-3 in avanti sono arrivati solo break (cinque consecutivi) fino al 6-5 Fratangelo quando l’americano è riuscito a chiudere la battaglia per 7-5 dopo 2 ore e 28 minuti. Ma dal 4-4 in avanti, è successo di tutto.

Prima è arrivato il time out medico chiesto dal canturino, spesso costretto a servire dal basso. Poi Fratangelo nonostante gli evidenti limiti fisici dell’avversario non è riuscito ad approfittarne, venendo più volte passato a rete da Arnaboldi. Incredibile il decimo gioco in cui Arnaboldi ha strappato il servizio all’avversario – nervosissimo per questa situazione – solo con palle corte.

Poco dopo è però arrivata l’inevitabile capitolazione, con il canturino ormai impossibilitato non solo a servire ma anche a correre.

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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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