Il tennis conferma ancora una volta di essere uno sport unico, dove due giorni prima puoi battere il numero 120 al mondo e due giorni dopo perdere da chi non è mai stato sopra la 260esima piazza ma si trova a vivere uno stato di grazia.

E’ capitato oggi ad Andrea Arnaboldi al Challenger di Roma Due Ponti: reduce dalla bella vittoria con Stefano Travaglia, il canturino e stato battuto in due set dall’argentino Patricio Heras (6-3 6-1) al termine di un incontro in cui il sudamericano non ha sbagliato veramente nulla, e non è una frase fatta.

Era in fiducia Heras (giocatore tesserato in Italia per il Tennis Club Vomero), reduce da tre Futures conquistati in Turchia (con un parziale di 23 partite ok su 24) e dalle qualificazioni vinte proprio al Challenger di Roma Due Ponti. Poi il successo netto all’esordio contro Lorenzo Giustino aveva portato il parziale a 27 partite vinte delle ultime 28 giocate. Un cammino che lasciava intendere una giornata complicata.

E in campo questa confidenza con la vittoria si è vista tutta, dato che all’argentino sono venute tutte le giocate possibili e immaginabili, sorrette da una condizione atletica notevole. Ci viene da dire che Arnaboldi – tranne i game finali del secondo set, dal 3-1 in avanti – non abbia nemmeno giocato malissimo, nonostante un inizio un po’ lento (subito sotto 2-0) che portava al break decisivo del primo set.

Ma gran parte dei meriti vanno soprattutto all’argentino che era semplicemente in stato di grazia. Per Arnaboldi arriva così lo stop negli ottavi di finale. Heras invece è nei quarti, sulla strada del portoghese Pedro Sousa, vincitore al Challenger di Como.

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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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