Il decalogo della federazione USA: “Palline personali per ogni giocatore”

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Anche la Usta, la federtennis degli Stati Uniti d’America, al pari della Fit, ha diffuso un proprio decalogo per permettere ai giocatori di sfidarsi ai tempi del Covid-19. In alcuni passaggi, soprattutto quelli legati all’utilizzo delle palline – sospettate di poter essere un veicolo di trasmissione del virus (anche se non c’è alcuno studio al riguardo) – i comportamenti da tenere sono ancora più stringenti.

La Usta consiglia di aprire due tubi diversi, uno per giocatore (dopo averli contrassegnati). Ogni tennista dovrà utilizzare solo il proprio tubo quando dovrà servire e toccare le palline. Se una pallina dell’avversario rimane nel campo avverso, dovrà essere rimandata usando solo racchetta o il piede.

 

Ovviamente non si dovrà condividere nulla (asciugamani, polsiere e altro) e al campo si dovrà arrivare solo alll’ultimo momento, evitando dunque il più possibile l’utilizzo di panchine e altre strutture. E’ vivamente sconsigliato il doppio, come pure sono bandite strette di mani e esultanze con contatto fisico.
Anche la Usta consiglia l’utilizzo di guanti, il rimanere sempre nello stesso campo (evitando il cambio) e sconsiglia il toccarsi il volto nel corso della partita. Non dovrà mancare ovviamente il gel per igienizzarsi le mani appena possibile. Ricordiamo che anche negli Stati Uniti d’America ogni attività è sospesa, quantomeno fino a giugno. Ma questo decalogo, se possibile, mette ancora più ansia di quello diffuso dalla Fit.
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About Author

Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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