Diciamo che non è un momento fortunato per Andrea Arnaboldi. Il canturino ha una precisione chirurgica nel pescare dal mazzo sempre la testa di serie numero 1 dei tabelloni in cui è impegnato.

Questa volta però si è superato: al Challenger di St Brieuc, in Francia, al primo turno del tabellone principale il brianzolo sfiderà nientemeno che Marcus Baghdatis, cipriota ed ex numero 8 al mondo.

Insomma, dopo Nicolas Mahut a Lille, ex 37 al mondo e vincitore in carriera di quattro tornei Atp e di 12 Challenger, Arnaboldi si è superato abbinando il suo nome a quello del giocatore reso celebre – oltre dalle sue doti di combattente e dai risultati ottenuti – dal libro “Open” di Andre Agassi che gli dedica tutto un capitolo.

L’incontro tra l’americano e il cipriota agli Us Open 2006 è infatti per alcuni il match più bello di sempre dello slam a stelle e strisce. Insomma, tutto quanto scritto fino ad ora basta e avanza per dire che Arnaboldi non scenderà in campo da favorito, ma avrà il vantaggio di non ave nulla da perdere contro una delle stelle del tennis degli anni duemila.

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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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