Un Andrea Arnaboldi formato guerriero raggiunge, dopo aver vinto le qualificazioni, gli ottavi di finale del Challenger di Biella. Lo fa dopo tre ore di partita, nonostante il match non fosse ancora finito. L’argentino Guido Andreozzi, testa di serie numero 4 del torneo, si è infatti ritirato sul 4-3 per Arnaboldi nella terza frazione, mentre era 40-40 sul proprio servizio.

Prima di allora in campo era stata battaglia vera e senza esclusione di colpi, con due set finiti entrambi al tie break (7-6 Andreozzi, 6-7 Arnaboldi) a dimostrazione di un equilibrio assoluto e di una battaglia in trincea combattuta centimetro dopo centimetro.

Arnaboldi era stato avanti di un break nella prima frazione, poi persa, mentre Andreozzi era stato 3-1 nel secondo set, poi finito nelle mani del canturino. Un equilibrio che è proseguito anche nel terzo set senza break fino al 4-3 quando l’argentino, numero 139 al mondo, si è ritirato dopo tre ore di match rovente.

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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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