Prima di allora in campo era stata battaglia vera e senza esclusione di colpi, con due set finiti entrambi al tie break (7-6 Andreozzi, 6-7 Arnaboldi) a dimostrazione di un equilibrio assoluto e di una battaglia in trincea combattuta centimetro dopo centimetro.
Arnaboldi era stato avanti di un break nella prima frazione, poi persa, mentre Andreozzi era stato 3-1 nel secondo set, poi finito nelle mani del canturino. Un equilibrio che è proseguito anche nel terzo set senza break fino al 4-3 quando l’argentino, numero 139 al mondo, si è ritirato dopo tre ore di match rovente.