La benzina è finita sul 3-0 Arnaboldi nella terza partita, quella decisiva. Peccato, perchè la finale era davvero ad un passo. Ma le maratone da cui era reduce il canturino – che tra l’altro era partito dalle qualificazioni – e il caldo torrido di Biella (discutibile la scelta di far giocare la semifinale alle 13) ha finito con il pesare sull’esito del match.

La maggiore freschezza dell’avversario, Salvatore Caruso, alla fine ha avuto la meglio. Ma il brianzolo ancora una volta, nonostante giocasse contro pronostico, ha messo alla corda un giocatore che lo precedeva in classifica di 120 posizioni, vincendo il primo set 6-3 e andando avanti di un break anche nel secondo parziale, prima di essere ripreso sul 4-4.

Era però il siciliano a piazzare il colpo di reni decisivo strappando il servizio ad Arnaboldi sul 6-5 per il 7-5 che valeva l’1.1. Tutti ad aspettarsi il crollo di Arnaboldi, ed invece era proprio il canturino ad andare avanti di due break anche nella terza frazione (3-0), ma qui la benzina finiva. Bravo Caruso a non mollare e a crederci, ma peccato per un Arnaboldi che per quello che ha fatto a vedere a Biella meritava la finale.

Un dato statistico: dopo due ore e 45 di gioco, il totale dei punti ha segnato 104 per Caruso e 103 per Arnaboldi. Nove per entrambi le palle break a disposizione.

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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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