Quando in campo ci sono Andrea Arnaboldi e Adrian Menendez-Maceiras, numero 120 al mondo, non sono mai partite normali. E non poteva fare eccezione il primo turno delle qualificazioni all’Atp 250 di Delray Beach.

Confronto che, tra l’altro, arrivava a poche ore dal precedente di New York. A vincere, lo diciamo subito, è stato purtroppo lo spagnolo (testa di serie numero 2 del tabellone) in tre set e dopo una battaglia di 2 ore e 11 minuti sul veloce. Un ko che pesa perché giunto nonostante Arnaboldi abbia realizzato più punti (92-88), più ace (4 a 2) e abbia avuto lo stesso numero di palle break dell’avversario, sei a testa.

 

Partita folle, dicevamo, come spesso capita tra questi due giocatori. Menendez-Maceiras pareva ad un passo dal successo sul 6-4 5-3 ma, al servizio per il match, sul 5-4, subiva un break a zero (5-5) anticamera del 7-5 per il canturino. Tutto rimandato all’ultimo set, dunque, con l’iberico avanti 2-1 con break e Arnaboldi che non riusciva a strappare il servizio all’avversario da 0-40.

Il match si decideva qui, perchè Menendez-Maceiras andava 3-1 e da questo momento in avanti nessuno dei due giocatori aveva più una palla break, con il set che scivolava fino al 6-4 5-7 6-4 finale.

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Sono nato a Como nel dicembre del 1974 e in questa città sono cresciuto, mi sono sposato e sono diventato padre. Sono un giornalista professionista iscritto all’Albo della Lombardia. Amo il tennis da sempre, da quando bambino sognavo di diventare Stefan Edberg. Mi sono fermato molto prima. Pigro di natura, ho preferito raccontare questo sport nel modo meno faticoso, ovvero dalla tastiera di un pc. Ho lavorato per Espansione Tv e il Corriere di Como seguendo tutt’altro, la cronaca nera e giudiziaria. Oggi scrivo per La Provincia di Como.

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