Confronto che, tra l’altro, arrivava a poche ore dal precedente di New York. A vincere, lo diciamo subito, è stato purtroppo lo spagnolo (testa di serie numero 2 del tabellone) in tre set e dopo una battaglia di 2 ore e 11 minuti sul veloce. Un ko che pesa perché giunto nonostante Arnaboldi abbia realizzato più punti (92-88), più ace (4 a 2) e abbia avuto lo stesso numero di palle break dell’avversario, sei a testa.
Partita folle, dicevamo, come spesso capita tra questi due giocatori. Menendez-Maceiras pareva ad un passo dal successo sul 6-4 5-3 ma, al servizio per il match, sul 5-4, subiva un break a zero (5-5) anticamera del 7-5 per il canturino. Tutto rimandato all’ultimo set, dunque, con l’iberico avanti 2-1 con break e Arnaboldi che non riusciva a strappare il servizio all’avversario da 0-40.
Il match si decideva qui, perchè Menendez-Maceiras andava 3-1 e da questo momento in avanti nessuno dei due giocatori aveva più una palla break, con il set che scivolava fino al 6-4 5-7 6-4 finale.