Indimenticabili l’infinito numero di partite giocate vinte e perse, le punte raggiunte con le qualificazioni per gli slam, la partita dei record vinta al Roland Garros quando contro il francese Herbert rimase in campo per 4 ore e 30 minuti (primato per un match sui tre set) vincendo per 6-4 3-6 27-25 totalizzando anche il record dei game giocati (sempre in un match sui tre set). Arnaboldi è stato anche campione d’Italia con il Park Genova e vice campione d’Italia in singolare arrendendosi solo ad un certo Lorenzo Sonego.
Significativo, tra l’altro, che l’ultimo match Challenger sia stato giocato proprio a Como, torneo di casa che ha visto Arnaboldi sempre protagonista dalla prima all’ultima edizione. Il tennis comasco, da oggi, perde la sua punta di riferimento, il giocatore che per anni ha portato in alto la bandiera nel territorio che prima di lui era stata sventolata da Max Dell’Acqua. Arnaboldi chiude con due finali Challenger e sette titoli Futures.
“E’ stata una scuola di vita, infinitamente grato a questo sport – ha scritto Andrea nel suo messaggio di saluto – Si chiude un capitolo importante e se ne apre uno nuovo ricco di progetti e con la voglia di trasmettere tutta l’esperienza acquisita. Ringrazio tutte le persone che hanno avuto modo di condividere con me questo bellissimo percorso. Carico e determinato verso nuovi obiettivi>.
Un messaggio che lascerebbe pensare ad un impegno come coach di qualche giocatore, magari del cugino Federico anche se conferme al momento non ce ne sono e annunci nemmeno. Oppure in qualche altro ambito che abbia sempre la racchetta al centro del progetto. Grazie di tutto Andrea, e sempre buon tennis.